Un po' di tempo fa ho trovato sulla mia pagina Facebook, questo post.
Londra saluta l’apertura del centro commerciale più grande d’Europa, il Westfield Stratford City. Sorge in uno dei quartieri più poveri dell’East Londra. Al suo interno ci sono 300 negozi, 70 ristoranti, 14 cinema, oltre a case e alcasinò più grande del Regno Unito.
Nonostante la crisi economica il colosso australiano Westfield ha voluto investire su un nuovo centro commerciale, gemello di quello inaugurato nel 2008 nel West London e che ha visto nel primo anno di attività oltre 23 milioni di visitatori.Il centro commerciale rappresenta così una nuova opportunità per il quartiere grazie alle creazione di 10mila posti di lavoro."
Nonostante la crisi economica il colosso australiano Westfield ha voluto investire su un nuovo centro commerciale, gemello di quello inaugurato nel 2008 nel West London e che ha visto nel primo anno di attività oltre 23 milioni di visitatori.Il centro commerciale rappresenta così una nuova opportunità per il quartiere grazie alle creazione di 10mila posti di lavoro."
Questo argomento mi tocca molto da vicino visto che lavoro proprio in uno di questi centri commerciali. Westield White City o Sheperd Bush, aperto nel 2008.
Tenendo conto che vengo dalle provincia di Bergamo, per me non c'è nulla di strano o di straordinario in questo tipo di centri commerciali.
ORIOCENTER Iinaugurato nel novembre del 1998 e ampliato nel 2004, è uno dei più importanti centri commerciali in Europa e rappresenta da anni un punto di riferimento per lo shopping non solo della provincia di Bergamo. (www.oriocenter.it).
Leggere quindi la prima frase sopra: "questo si che è pensare al miglioramento della società!! Italia mia... apprendi e applica !", mi rammarica non poco, visto e considerato che è stata scritta e pensata proprio da un' altra italiana.
Ancora una volta L'Inghilterra, anzi no, l'Australia, visto che il colosso Westfield è di origine australiana,non ci deve insegnare proprio nulla. L'unica cosa in cui forse noi Italiani manchiamo o sbagliamo è nel farci poca pubblicità. Almeno per le cose, che funzionano.
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